Descrizione:
La piadina romagnola (Pié) è un pane azzimo (privo cioè di lievito) di antichissima tradizione, cotto un tempo sul testo, l’apposita pietra posta su braci ardenti, oggi generalmente sostituito da una normale padella di ferro. La piadina romagnola é il simbolo della gastronomia regionale e si mangia spaccata a metà e farcita con i caratteristici salumi o con un formaggio tenero come lo squacquerone, il formaggio locale per cui è in corso il riconoscimento della Comunità Europea. Tecniche di preparazione: La versione originale prevede esclusivamente l’uso di farina, strutto, olio extra vergine di oliva, sale ed acqua (a volte all'acqua viene mescolato del latte). L'impasto, appiattito con il mattarello e le mani, viene poi cotto su una lastra di terracotta detta “testo”. Gli ingredienti (per 10/12 piadine) sono: 1 kg di farina tipo O, 200 gr di strutto, 25 gr di sale fino e 1 pizzico di bicarbonato. Dopo aver impastato velocemente gli ingredienti con acqua tiepida, coprite con uno strofinaccio di tela e lasciate riposare per almeno un paio di ore. Dividete l'impasto in dieci o dodici pezzi, ricavatene delle palline e schiacciatele con un mattarello di legno. Fate cuocere su un testo di coccio o su una teglia di ghisa ben calda, fino a quando si formano delle bolle colorate. Girate le piadine con una spatola e portate a termine la cottura.
Zona di
produzione:
L'area di produzione, trasformazione ed elaborazione è rappresentata dai territori delle Province di Ravenna, Forlì, Rimini e Bologna.Cenni Storici e Geografici: Apprezzata in tutto il mondo, la piadina romagnola vanta una definizione pascoliana in quanto “pane rude di Roma”.
Consorzio
di Tutela:
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